Il Linfedema è un’affezione cronica ampiamente diffusa ma anche sottostimata ed è caratterizzata da un enorme ed esagerato accumulo di linfa nei tessuti. Questa patologia normalmente interessa un arto inferiore o superiore, ma può anche interessare entrambi gli arti. Si definisce Linfedema primitivo, quando il soggetto nasce con malformazioni dei vasi linfatici e/o dei linfonodi, oppure si classifica in Linfedema secondario quando compare dopo un trauma all’arto oppure un intervento chirurgico, (tipico è il Linfedema del braccio nelle donne operate alla mammella, che hanno subito lo svuotamento del cavo ascellare), o a seguito di radioterapia o come conseguenza di infezioni (Filariosi Linfatica).
Il sintomo più comune è Il gonfiore cronico degli arti (Edema). Oltre al gonfiore a volte esagerato si associano anche alterazioni del colore della pelle che tende a scolorire e diviene lucida e con il tempo si ispessisce diventando rugosa e può ulcerarsi con la formazione di piaghe molto secernenti. Il paziente lamenta una percezione costante di appesantimento e costrizione dell’arto affetto da Linfedema, prurito e tensione della pelle dell’arto coinvolto. La pelle della persona affetta da questa patologia è una pelle molto delicata e suscettibile alle infezioni, per questo motivo le corrette misure igienico sanitarie sono fondamentali, poiché l’infezione di un arto affetto da questa patologia, oltre ad essere una malattia importante, può avere conseguenze anche serie. E’ consigliato lavarsi con olio detergente o saponi delicati e applicare spesso una crema idratante, cercare di evitare traumatismi e d’estate utilizzare sostanze repellenti per gli insetti e i parassiti, in quanto la loro puntura può provocare infezioni cutanee. Non a caso una delle cause del Linfedema è la Filariosi Linfatica definita anche Elefantiasi, proprio per il grande ingrossamento dell’arto.
Per il trattamento del Linfedema è acclarata l’efficacia di un mix di trattamenti che comprendono:
1) Il linfodrenaggio manuale.
2) La terapia presso terapica sequenziale.
3) Il bendaggio multistrato linfologico confezionato ad arte, poichè un confezionamento scorretto può creare danni iatrogeni al paziente. Una volta stabilizzato, il Linfedema può essere trattato con tutori elastici a trama piatta oppure con bracciali se si tratta di un arto superiore.
3) La fisioterapia.
4) In casi selezionati può essere indicata la microchirurgia. Il medico può decidere si somministrare diuretici o farmaci linfodrenanti o altri rimedi.
Si raccomanda sempre ai pazienti affetti da questa patologia di contenere il peso corporeo e di cercare di camminare il più possibile, poiché anche la deambulazione è una vera e propria fisioterapia.