Il Linfedema è una patologia cronica ampiamente diffusa ma anche sottostimata ed è caratterizzato da un enorme ed esagerato accumulo di linfa nei tessuti. Di solito si presenta come mono laterale interessando un arto inferiore o superiore, ma può anche coinvolgere entrambi gli arti.
Il Linfedema si definisce come primitivo quando il paziente che ne è affetto nasce con malformazioni dei vasi linfatici e/o dei linfonodi, con conseguente ostacolo primitivo del drenaggio linfatico, oppure come secondario, quando compare dopo un trauma all’arto malato o anche dopo un intervento chirurgico che coinvolga i linfonodi. Tipico è il Linfedema del braccio nelle donne operate alla mammella che hanno subito lo svuotamento del cavo ascellare, o un ciclo di radioterapia. Il Linfedema può essere secondario anche ad infezioni come la Filariosi.
Il sintomo più comune è Il gonfiore cronico degli arti o edema. Oltre al gonfiore, spesso imponente, si associano anche alterazioni del colore della pelle che tende a scolorire, diviene lucida e con il tempo si ispessisce diventando rugosa e può ulcerarsi con la formazione di piaghe molto secernenti.
Il paziente lamenta una percezione costante di appesantimento e costrizione che si associa a prurito e tensione dell’arto colpito. La pelle della persona affetta da questa patologia è molto delicata e suscettibile alle infezioni; per questo motivo le corrette misure igienico sanitarie sono fondamentali, poiché l’infezione di un arto affetto da questa patologia può avere conseguenze serie. E’ consigliato di lavarsi con olio detergente o saponi delicati, applicare spesso una crema idratante, cercare di evitare traumatismi e utilizzare sostanze repellenti per gli insetti e i parassiti. Non a caso una delle cause di Linfedema è, come detto, la Filariosi linfatica che è una parassitosi delle zone tropicali e sub-tropicali che può provocare un edema talmente imponente che viene definito “Elefantiasi” proprio ad indicarne le dimensioni mostruose.
Il trattamento del Linfedema si basa su una serie di misure terapeutiche che comprendono:
- Il Linfodrenaggio manuale.
- La Pressoterapia sequenziale.
- Il Bendaggio multistrato.
Misure igieniche sia dirette alla cura della cute (come già descritto), sia in senso generale con le raccomandazioni a contenere il peso corporeo, a praticare una vita attiva, ad evitare di stare a lungo seduti o fermi in piedi e a riposare in posizione supina ogni volta che sia possibile. Il bendaggio deve essere eseguito correttamente perché un bendaggio mal eseguito può essere esso stesso causa di nuovi danni al paziente.
Una volta indotta una significativa riduzione dell’edema, le norme igieniche descritte vanno mantenute, il trattamento compressivo va proseguito con tutori elastici a trama piatta e il paziente deve praticare una fisioterapia mirata. Questo insieme di misure terapeutiche devono essere proseguite a vita proprio per evitare le recidive. In casi molto selezionati può essere indicata la micro chirurgia con anastomosi tra vasi linfatici e venosi.
Infine può essere utile somministrare farmaci che favoriscano il linfo-drenaggio.
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