L’Ossigenotarapia iperbarica consiste nella somministrazione di Ossigeno puro in camera iperbarica che viene pressurizzata a una pressione superiore di quella atmosferica. Questa metodica rende possibile il dissolvimento dell’Ossigeno nel plasma ad una concentrazione anche 15 volte superiore a quella normale. Con una concentrazione così elevata l’ossigeno arriva perfino in quei distretti dove non penetrano i globuli rossi a causa di una qualsiasi patologia.
La camera iperbarica normalmente è conosciuta per il trattamento degli incidenti subacquei per risolvere le embolie da decompressione.
L’ossigenoterapia iperbarica trova inoltre molte indicazioni tra le quali l’effetto battericida sui batteri anaerobi (sono batteri che sopravvivono senza ossigeno), potenzia l’attività di alcuni antibiotici, facilita la proliferazione vascolare, favorisce la produzione di collagene. Per questi motivi trova applicazione nella cura delle ferite acute e croniche che risultano particolarmente difficili da trattare con i trattamenti convenzionali.
Le indicazioni principali all’utilizzo dell’ossigeno iperbarico sono le gravi infezioni dei tessuti cutanei, la gangrena gassosa, negli innesti cutanei a rischio di rigetto e anche nelle lesioni arteriose e venose degli ari inferiori a rischio di amputazione. Ovviamente per arrivare alla guarigione è intuibile che un trattamento iperbarico rientra in una strategia più ampia di trattamento che comprende, quando possibile, la terapia delle malattie all’origine del problema e le medicazioni appropriate ad ogni fase evolutiva della ferita stessa.
Un suggerimento che ritengo sempre utile ricordare è quello di evitare il fai da te, ma di consultare personale qualificato.